Mente Digitale

Paperissima Storica

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La Storia è una materia estremamente seria, forse per questo molti ragazzi non riescono ad appassionarsi  a essa. Ergo, cari amici di Mente Digitale , oggi vi proporrò una serie degli eventi più stupidi, più senza senso e più incomprensibili della  storia, il tutto descritto in maniera veloce e leggera, con qualche approfondimento riguardante i personaggi di cui parlerò.

Pronti ad una serie di brutte figure storiche?

Iniziamo con uno dei più grandi condottieri della Storia Antica, un genio militare , un uomo  dalla cultura immensa, stimato sia dai suoi nemici che dai suoi amici, il generale Annibale lo definì:

[notification type=”alert-info” close=”false” ]                                     “Il più  grande stratega mai esistito,secondo solo ad Alessandro Magno”[/notification]

PIRRO (318 a.C/272 a.C) E LA SUA MORTE INDEGNA

Pirro, Re dell’Epiro

Pirro, Re dei Molossi (la popolazione  autoctona della zona dell’Epiro, attuale Albania. Essi dicevano di discendere dal mitologico Molosso,uno dei tre figli di Neottolemo, figlio di Achille . Secondo la mitologia greca, in seguito al Sacco di Troia, Neottolemo e il suo esercito si insediarono in Epiro unendosi alle popolazioni locali.) e dell’Epiro, fu un uomo estremamente intelligente, in grado di comprendere al meglio il nemico sul campo di battaglia, un guerriero sopraffino, degno discendente di Alessandro III il Grande (un suo antenato, Alessandro I , era lo zio del grande condottiero Macedone, essendo fratello della madre, la carismatica e colta Olimpiade dell’Epiro). Nacque durante la  Guerra dei Diadochi, ovvero il conflitto che vide scontrarsi tra di loro i più grandi generali di Alessandro il Macedone, nel tentativo di riunificare l’impero del loro defunto signore. Essi ,non soddisfatti dal trattato che passò alla storia come Spartizione di Babilonia (323 a.C), decisero di muoversi guerra Tra i più importanti Diadochi possiamo ricordare:Diadochi

  • Cassandro : Ottenne la Macedonia
  • Seleuco: Ottenne il territorio che includevano: la metà orientale dell’Antiochia (regione centrale della Turchia), la Siria , la Giudea (più o meno il territorio che oggi comprende Israele e la Palestina) la Mesopotamia e la Persia
  • Tolomeo: Ottenne il territorio che includevano, la Cilicia (regione sudorientale della Turchia)  l’Egitto , la Fenicia (attuale Libano/parte della Siria) e Cipro
  • Lisimaco: Ottenne la Tracia e l’Anatolia occidentale

Il povero regno dell’Epiro, benchè fosse esterno a questa lite, si ritrovò in mezzo a questi quattro giganti.

Nel 306 a.C Pirro venne spodestato da Cassandro, il quale mise  Neottolemo II, cugino del sovrano deposto. Il vero Re dei Molossi allora decise  di schierarsi dalla parte del cognato Demetrio, marito di sua sorella, combattendo per lui nel 301 a.C nella Battaglia di Ipso, in cui purtroppo venne sconfitto, sebbene diede prova di valore e di essere in possesso di una mente sopraffina.

in seguito, nel 299 a.C., fu trattenuto come ostaggio ad Alessandria d’Egitto, presso Tolomeo I, in ossequio alle condizioni di un trattato tra Demetrio e Tolomeo stesso. In quella condizione di semi-prigionia conobbe e sposò Antigone, figlia di Berenice, terza moglie di Tolomeo: strinse così un’alleanza che gli permise, nel 298 a.C., di tornare nell’Epiro da sovrano costringendo il cugino usurpatore a dividere il trono assieme a lui. Una Diarchia che non durò molto,visto che Neottolemo morì avvelenato dopo qualche mese. Finalmente Pirro aveva la possibilità di decidere del suo destino.

Nel 280 a.C  rispose alla richiesta di aiuto di Taranto, attaccata dalla potente Repubblica Romana , che stava conquistando tutta la penisola italica. Pirro rispose immediatamente, portando con se con 3.000 cavalieri, 2.000 arcieri, 500 frombolieri, 20.000 opliti oltre a 20 elefanti da guerra.

L’asso nella manica di Pirro

Furono proprio questi ultimi che diedero le prime vittorie al condottiero epirota, visto che i romani ne erano terrorizzati. Nella Battaglia di Heraclea (280 a.C) le truppe dell’Urbe non avevano mai visto creature del genere, pensavano addirittura che fossero delle grosse mucche, infatti le chiamarono “Mucche Lucane“. Pirro lo sapeva bene, per questo li posizionò al centro dello schieramento, ben visibili. I Quiriti non poterono far nulla, il console Publio Valerio Levino perse quasi la vita. Questo diede il via alle Guerre Pirriche.

Ma non è questo l’articolo in cui vi parlerò di esse, ma è logico chiedersi come finissero. Purtroppo il nostro Pirro venne sconfitto nella Battaglia di Malevento (attuale Benevento) del 275 a.C , i Romani conquistarono tutta la Magna Grecia, mentre Cartagine (la quale aveva ancora un rapporto di solida amicizia con Roma) si impadronì di tutta la Sicilia. Pirro non potè far altro che tornare a casa, sconfitto e umiliato.

Nel 272 a.C., Cleonimo, nobile spartano che si era inimicato le autorità della sua città, chiese a Pirro di attaccarla, affinché lui stesso potesse comandarla nel nome dell’Epiro. Pirro si dichiarò d’accordo nella volontà di ottenere per sé il controllo del Peloponneso, ma il suo esercito trovò un’inaspettata resistenza, tale da impedirgli ogni assalto su Sparta, si dice che pure le donne della Città-Stato Lacedemone presero le armi e costruirono un grande fossato, impossibile da superare per i soldati epiroti, fu cosi che quasi 22.000 soldati dovettero tornare a casa con le pive nel sacco. Ma Pirro decise allora di occupare la città di Argo nello stesso anno. Fu qui che avvenne la sua indegna morte.

Mentre marciava alla testa del suo esercito nelle strade della Città-Stato, una vecchia affacciatasi alla finestra, lo riconobbe, prese una tegola e con una precisione chirurgica lo prese in piena testa. Qui le fonti si dividono

  1. Secondo gli storici greci non morì per il colpo, ma rimase comunque dolorante, un soldato di Argo lo notò e lo uccise
  2. Secondo gli storici romani, invece il povero Molosso morì sul colpo.

Vinci contro Roma, vinci contro Cartagine, ma le vecchie alle finestre non si battono

Battaglia di Benevento

LA BATTAGLIA DI ISSO (333 a.C): POSTE PERSIANE, TRENITALIA IN CONFRONTO E’ BEEP BEEP

Alessandro Magno

Tutti noi conosciamo le imprese di Alessandro Magno contro il potentissimo e formidabile Impero Achemenide (quelli brutti e mostruosi di 300, diciamo). Tutti ricordiamo la gloriosa Battaglia di Gaugamela (330 a.C) , ma fu subito dopo la Battaglia di Isso che il Re dei Re Dario III fece una figura veramente di *****.

Secondo Federico A. Arborio Mella,profondo conoscitore del mondo arabo, egiziano e persiano, nel suo libro “L’ impero persiano. Da Ciro il Grande alla conquista araba ” ci racconta di questo evento che ha dell’ Italia Contemporanea.

Subito la Battaglia di Isso, Dario III decise di proporre un accordo al macedone, una tregua che sarebbe sicuramente piaciuta ad entrambi. Il Re dei Re stipulò queste condizioni

  • Alessandro si sarebbe potuto tenere tutta la Turchia, tutta la Fenicia, tutta la Siria e l’Egitto, in cambio però, non avrebbe mai più dovuto attaccare l’Impero Persiano.
  • Alessandro sarebbe stato Imperatore di un fantomatico “Impero  Occidentale“, avrebbe avuto gli stessi poteri dell‘ Achemenide.

Sembrerà strano, ma Alessandro Magno accettò con immenso piacere queste condizioni, rispondendo al messo imperiale con una risposta positiva. La guerra macedone/persiana era finita.

O così sembrava

Alessandro si fermò in Fenicia, in attesa della risposta, i suoi soldati erano entusiasti, avrebbero ottenuto immense ricchezze da portarsi a casa, in fondo non erano neppure così lontani da essa. Purtroppo, il sistema postale dell’ Impero Achemenide si dimostrò terribilmente lento, con notevoli ritardi sulla tabella di marcia per la consegna del messaggio. Dopo tre mesi, il messaggio non era stato ancora recapitato al Re dei Re. Logicamente,  Alessandro Magno credette di essere stato ingannato, aveva concesso ai persiani il tempo di riorganizzarsi , quello che non sapeva era che i suoi nemici erano ancora completamente impreparati. Ufficiosamente , molti comandanti persiani credevano che il macedone avesse accettato il trattato e fosse finita la guerra. Per Alessandro fu facile penetrare nell’immenso territorio Achemenide. A quanto pare quando il messaggero raggiunse la corte di Persepoli, si trovò di fronte un irato Dario III, che gli chiese di leggere il contenuto della lettera. Quando il suddito lo fece, lui rispose furibondo

            [notification type=”alert-info” close=”false” ]      ” Allora se ha accettato….perchè sta marciando verso di noi? Viaggia molto più veloce di voi”[/notification]

Due anni dopo ci fu la disastrosa Battaglia di Gaugamela, in cui Dario III perse tutto. Subito dopo questa disfatta, il Re dei Re scappò in Battria , la regione più orientale dell’ Impero, dove venne assassinato a tradimento dal satrapo di quella regione, Besso.

Quindi cari amici di Mente Digitale, quando vi lamentate delle poste, ricordatevi di Dario III, che perse tutto per colpa dei postini pigri.

Dario III a Gaugamela

ROMA L’ANTENATA DI ROSITA (410 d.C)

Flavio Onorio

Di Flavio Onorio (Costantinopoli, 9 settembre 384Ravenna, 15 agosto 423) è stato scritto molto. Fu il primo Imperatore di Occidente, dopo la spartizione in due dell’ Imperium del 395 d.C fatta da suo padre Teodosio il Grande (definito così dai cristiani perchè fu lui a imporre tale religione su tutto l’Impero). A suo fratello maggiore Arcadio andò l’Impero di Oriente, molto più stabile e ricco del suo fratello occidentale. Roma non è più la potenza egemonica , gli immani sforzi che fecero Aureliano e Costantino per mantenere saldo il potere della Città Eterna costarono veramente tanto ai Quiriti. Tra le cause del Declino di Roma possiamo trovare:

  1. I confini troppo estesi, con un mix culturale che Roma non era riuscita ad incorporare dentro di se.
  2. La corruzione era sempre stata un gravissimo problema nell’amministrazione romana
  3. Il cristianesimo aveva indebolito ancora di più l’autorità imperiale
  4. La pressione continua di nemici potenti e numerosi, tra essi possiamo trovare : il fortissimo esercito Sasanide (secondo impero persiano), le forze “barbariche” che non erano state integrate con il Mos Maiorum (allego qui un interessantissimo articolo di Giacomo Brasini sul ruolo delle donne nel Mos Maiorum)
  5. Inoltre la maggior parte dei comandanti romani (nonchè alcuni imperatori) erano di origine barbarica, i quali stavano prendendo sempre più potere tra i ranghi militari
  6. Gravi crisi economiche stavano sconquassando la superpotenza romana, dovuto ai problemi derivanti dal brigantaggio e alla difficoltà del commercio su un territorio così grande
  7. L’aumento della popolazione aveva causato un continuo susseguirsi di epidemie

Onorio purtroppo, a differenza di suo padre, non fu mai all’altezza di poter regnare un impero tanto vasto e diviso. Infatti i primi anni, fino al 408 d.C, il vero uomo forte dell’Impero Romano d’Occidente fu Stilicone, un generale di origine Vandala (una popolazione germanica, molto simile ai Burgundi e agli Alemanni), il quale purtroppo incontrò la morte nell’anno sopracitato, per mano proprio dell’ incompetente Imperatore.

Con la morte del grande generale, Alarico, il re dei Vandali decise di attaccare la Città Eterna, nel 410 d.C mise a ferro e fuoco la città della Lupa. Onorio nel frattempo era rimasto a Ravenna, passando le sue giornate a mangiare, fare feste e giocare con le sue galline. Una in particolare gli stava a cuore, che chiamò appunto Roma.

Secondo Procopio (tesi smentita da Gibbon) , quando Alarico mise a ferro e fuoco Roma, un messaggero raggiunse il palazzo di Onorio a Ravenna, informandolo che la città era caduta, l’Imperatore rispose in questo modo

[notification type=”alert-info” close=”false” ]                                       “Ma come, se ha beccato dalla mia mano solo poco fa!”           [/notification]

Poi vi chiedete perchè cadde l’Impero Romano di Occidente

Quando ti dicono che sei caduta, ma sei gallina e non sei studiata

GLI SKRAELING E IL MAL DI PANCIA

L’attacco degli Skraelings

A causa di numerose serie tv e film, i Norreni hanno la fama di essere un popolo guerriero e sanguinario , bravo solo a razziare e uccidere. Niente di più falso, i Norreni erano anche un popolo estremamente abile nei lavori di artigianato, nella pesca, nel commercio marittimo, ma soprattutto, erano degli esploratori provetti e grandi colonizzatori. Basti pensare alla Grande Saga del norvegese Erik il Rosso, esiliato dal suo paese nel 982 d.C, per il crimine di Manslaughter (allego qui la differenza tra Manslaughter, omicidio, assassinio, perchè non saprei spiegarvela) ai danni di Eiyolf lo Stupido (ragazzi non sto scherzando), responsabile di aver ucciso un suo Thrall.

Erik raggiunse nel 983 una terra sconosciuta, che chiamò Groenlandia , dove morì nel 1003 d.C, lasciando il destino di questa coraggiosa spedizione ai suoi tre figli: Leif , Thorvald e Thorsteinn.

Leif, il maggiore dei suoi fratelli, nonchè l’unico che si convertì al cristianesimo, decise di proseguire la via che era stata tracciata dal padre. Il suo sogno era quello di raggiungere la terra che verrà chiamata Vinland (il territorio che oggi noi chiamiamo Terranova), che raggiunse nel 1007 d.C. Qui un popolo appartenente alla antichissima cultura che oggi chiamiamo di Thule, ovvero quella proto-inuit. I Norreni gli chiamarono col nome di Skraeling. Questi uomini, bellicosi e aggressivi, erano guerrieri eccellenti, abituati a vivere in ambienti aridi di cibo e di vegetazione, cacciavano animali estremamente pericolosi e grandi, come alci, orsi, trichechi e balene. Erano maestri nel combattere con lance e giavellotti , erano un popolo che non poteva permettersi sbagli, neppure il minimo. Per questo i primi rapporti tra gli Skraeling e i Vichinghi furono cauti. I Norreni non avevano intenzioni belligeranti, anzi decisero di dare numerosi doni agli autoctoni, in special modo cibo e bevande.

Tra queste bevande vi era il latte.

Come ben saprete, le popolazioni americane non conoscevano ne la mucca, ne il maiale, ne il cavallo, non sapevano neppure che cosa fosse il latte. I vichinghi innocentemente diedero a questi fieri guerrieri da bere proprio questa bevanda, estratta fresca fresca dalle loro vacche. Il risultato fu veramente marrone.

A quanto pare gli Skraeling, avevano una grave intolleranza al latte, questo portò quasi tutti i proto-inuit a soffrire di diarrea e dissenteria per diversi giorni, alcuni addirittura si indebolirono così tanto che morirono. I vichinghi non capivano cosa stesse succedendo , provarono a scusarsi, ma la barriera linguistica era troppo grande. Gli Skraeling furenti, pensando di essere stati avvelenati, radunarono le forze e attaccarono in massa le forze norrene, le quali, pian piano , lasciarono il Vinland.

Una curiosità, il termine Skraeling in norreno vuol dire “Gente violenta, aggressiva, rozza“… E PER DIRLO I VICHINGHI.

 

Un popolo veramente feroce e combattivo

BIBLIOGRAFIA

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Prof Carbone

Insegnante Genovese di materie umanistiche e di italiano per stranieri. Nerd incallito, amante della tecnologia, del nuoto e della letteratura. Libri pubblicati: Vedrai chi sono Memorie dal nulla

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