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Poesie Egiziane

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                                       MEGIDDO

 

La tempesta si placa, per i canaaniti inizia solo ora il vero terrore

Thutmosis è dinnanzi a loro, sorridendo e urlando tutto il suo ardore

Comparso come un gioco di prestigio degno di un dio del deserto burlone

I suoi diecimila soldati risplendono di un bronzo lucente come la sua ambizione

Sebbene di molto superiori numericamente

L’apparire improvviso del figlio di Amon , dei principi siriani lese la mente

Con un gesto, il Napoleone dell’ Egitto fa cantare i suoi archi

Frecce volano

Gole penetrano

Cuori fiocinano

Carri falciano

Asce mutilano

Scudi cozzano

I trecentotrenta sovrani sono nel panico, solo a Megiddo potranno trovare salvezza

Ma vi trovarono solo della sconfitta l’amarezza

L’assedio vide per centottanta giorni il sole nascere

E per centottanta notti l’astro smettere di esistere

Il re di Canaan scappò nella vergogna, nulla si seppe del suo destino

Thutmosis da Megiddo presse un grande bottino

A Megiddo si scrisse per la prima volta la storia della violenza

Gli scribi esultarono di questa sanguinaria conoscenza

A Megiddo nacque il periodo di gloria egiziano

Contro il nemico siriano.

Megiddo, il Napoleone di Egitto trionfa

 

                                      QADESH

 

Ancor prima che l’Europa aprisse per davvero i suoi occhi egocentrici

In terre desertiche, oggi ridotte a macerie, si scontravano eserciti mastodontici

Due civiltà in guerra, per dimostrare di essere la migliore

Mentre il regno di Mitanni col calice in mano faceva da spettatore

Egitto contro Impero Ittita, potere contro potere

Ramses contro Mutawali, divino volere contro divino volere

La volontà di prevalere rende gli uomini schiavi di sangue e di guerre

Si ha fame di oro e terre

A Qadesh tutto si deciderà

Chi vince tutto prenderà

Uno scontro di carri, cavalli che sbuffano inferociti da fruste, uomini che cavalcano verso il loro destino

Lance in formazione di difesa  frecce scoccate da diecimila archi, un desidero di vittoria adamantino

Ramses isolato, intrappolato

Condannato

Dagli shardana salvato

Le Khopesh egizie lacerano

Le falci ittite mutilano

Il deserto si nutre del loro sangue

La vittoria per entrambi langue

Soldati sfiniti

Non si danno per sconfitti

Le lame continuano a cozzare tra di loro

I carri continuano con il loro macabro lavoro

Gli Ittiti assaltano

Gli egizi arretrano

Mutawali vede una vittoria, ma un rivolo di sangue gli esce dalla bocca

AH la malattia, per lei sono tutti uguali quando li tocca

Il re potente e astuto capisce la sua fine, con un gesto della mano indica ai suoi la ritirata

Ramses crede alla vittoria, a casa fa una patetica parata

Il trattato non cambia nulla

Ramses parla di una grande vittoria, ma è fasulla

Mutawali , conscio di aver vinto, muore nel letto sorridendo

Anche se il suo regno sta implodendo

A Qadesh ha trionfato il nulla

 

La battaglia de Carri falcati

 

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Prof Carbone

Insegnante Genovese di materie umanistiche e di italiano per stranieri. Nerd incallito, amante della tecnologia, del nuoto e della letteratura. Libri pubblicati: Vedrai chi sono Memorie dal nulla

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