Bentornati nella rubrica “Esperimenti Scientifici Estremi“, oggi parleremo di un esperimento controverso svolto nel National Institute of Health a Bethesda (Maryland) che mirava a scoprire cosa accade quando un gruppo viene messo in condizioni di assoluto benessere, permettendo a tutti i componenti di mangiare e prolificare a piacimento senza la presenza di predatori o malattie.
Il gruppo godrà dei benefici? Ebbene no, estinzione, cannibalismo, bullismo, emarginazione e nuovi controversi ruoli sociali furono il risultato, ma partiamo con ordine.
Lo scienziato John Calhoun, un etologo di circa 50 anni specializzato negli studi del comportamento animale, il 9 luglio 1968 posizionò 8 topolini in un ambiente quadrato largo 2,7 metri e pareti alte 1,3 metri; il recinto era volutamente senza soffitto (quindi aperto in alto) per poter osservare senza impedimenti il comportamento degli animali.
Intuendo che la popolazione umana mondiale cresceva esponenzialmente voleva provare a prevedere cosa sarebbe potuto accadere nel momento in cui la Terra fosse diventata troppo piccola per tutti noi.
Parola d'ordine: MANGIARE E TROMBARE!
La gabbia, chiamata Universo 25, viene pulita completamente ogni 4 settimane, ha 256 tane collegate da 4 tunnel facilmente raggiungibili dai topi grazie a comode griglie disposte sui muri perimetrali e possono ospitare 3.800 topi nei caldi nidi disposti al loro interno. Acqua e cibo sono illimitati.
Un vero e proprio paradiso per roditori, infatti il numero di topi iniziò a crescere vertiginosamente
Dopo circa 3 mesi di ambientamento il numero di roditori iniziò a raddoppiare ogni 2 mesi, diventando 20 topi, poi 40, 80, 160, etc, fino ad agosto 1969, quando ad un anno dall’inizio dell’esperimento la colonia raggiunse il numero di 620 esemplari.
Dopo un anno e mezzo Universo 25 raggiunse il picco massimo di popolazione con 2.200 unità.
Il tracollo - i bulli, i cannibali, i bevitori sociali e i Belli

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La fogna del comportamento
John Calhoun pubblicò la sua ricerca nel 1973, intitolandola “Death Squared: The Explosive Growth and Demise of a Mouse Population” (“La morte nel quadrato: la crescita esplosiva e la scomparsa di una popolazione di topi”).
La lettura del trattato è un’esperienza molto intensa e comprende citazioni dal libro dell’Apocalisse come “uccidere con la spada e con la carestia e con la pestilenza e con le bestie selvagge”, definendo i gruppi di topi con nomi umani come appunto “i belli”, “i bevitori sociali”, “i cannibali”, mentre il collasso della società lo definì “Fogna del Comportamento”.
Naturalmente questo non è il classico linguaggio accademico, ma Calhoun voleva trasmettere in modo forte e chiaro il suo pensiero, esattamente come nel breve brano citato qui sotto:
Non importa quanto sofisticato l’uomo creda di essere, una volta che il numero di individui in grado di ricoprire un ruolo sociale supera largamente il numero di ruoli disponibili, la conseguenza è la distruzione dell’organizzazione sociale.
-John Calhoun

Ma l'uomo non è un topo
La comunità scientifica, vista l’esplosione demografica mondiale degli anni ’60 ’70 ’80 (che rallentò solo nel 2000) si preoccupò particolarmente dopo questa ricerca, ma bisogna anche tenere conto di alcuni fattori.
L’uomo si adatta all’ambiente e quando non può farlo lo plasma per il proprio beneficio, modificando nel modo più conveniente possibile anche le relazioni sociali, tenendo così a bada gli impulsi primordiali.
La democrazia e il sistema giudiziario sono esempi lampanti di strumenti sociali che abbiamo creato per far funzionare enormi gruppi di individui senza che la prevaricazione fisica dei più forti verso i più deboli sia la normalità.
Inoltre a differenza dei topi noi possiamo porci interrogativi, domande esistenziali, abbiamo il dono della parola e della scrittura, tutte cose che risultano (e sono risultate nei secoli) fondamentali per l’evoluzione sociale che ci ha portato fino ai giorni nostri.
Possiamo valutare ciò che è normale o eccezionale e nel secondo caso analizzare e cercare soluzioni per tornare alla normalità, conosciamo la differenza tra casualità e abitudine, abbiamo creato l’uguaglianza sociale (o quantomeno aspiriamo a farlo), studiamo le relazioni e le malattie mentali.
Tutto questo non ci farà fare la fine dei topi dell’Universo 25… o almeno si spera!
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William J

Ho aperto Mente Digitale nel 2006 e mi rappresenta in ogni sua trasformazione. Dirigo una web agency milanese, colleziono fumetti, seguo anime dai tempi dei vecchi robottoni e divoro serie tv in lingua originale. Su Lega Nerd sono autore di livello 36, con più di 300 articoli pubblicati. La frase che preferisco è: "La cultura è il nostro passaporto per il futuro. Il domani appartiene alle persone che si preparano oggi" - Malcom X