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Buona lettura!

Il parco divertimenti “Città satellite” (in un secondo momento denominato “Greenland”) è stato creato tra il 1964 e il 1965 e sorge su un’area di 374 mila m². Nato dalla decisione di creare un grande luna park urbano stabile,
la sua costruzione avviene in concomitanza con quella di Gardaland, risultando così un progetto pionieristico in Italia, laddove esistevano solo parchi giochi itineranti.
Inizialmente il comprensorio era composto da un laghetto e da un trenino per bambini, ma il progetto prevedeva la costruzione di nuove attrazioni attorno allo specchio d’acqua. Il primo periodo dopo la nascita, il parco vide il numero delle attrazioni disponibili crescere rapidamente e, con essi, vennero realizzati i primi locali di ristoro, potenziati i parcheggi per gli autoveicoli e migliorate le vie di comunicazione, raggiungendo il suo massimo splendore attorno alla metà degli anni ottanta.
In seguito, a causa di difficoltà gestionali della società appaltatrice del parco e a irregolarità in tema di sicurezza e di igiene, il giorno di pasquetta del 2002 Greenland fu sottoposto a sequestro giudiziario.
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Da allora cominciò il periodo di decadenza del parco. Oltre ai problemi gestionali in cui versava la società proprietaria, si aggiunsero quelli legati all’effettiva proprietà del parco che nell’estate 2008 subì l’ennesima chiusura a causa di un contenzioso tra il vecchio e il nuovo possedimento. La combinazione di questi due fattori comportò l’arresto di molte attrazioni e il disfacimento dell’intera struttura. Città Satellite fu quindi messa all’asta da parte del Tribunale di Milano.
Nell’ottobre 2009 è stato presentato il progetto di riqualificazione del parco divertimenti e delle zone adiacenti…riqualificazione che nessuno ha ancora visto.
Cosa troviamo oggi? Una vera e propria foresta che ha inghiottito le rovine di quello che per anni è stato il piu bel parco divertimenti permanente di tutta la Lombardia…e che molto probabilmente alcuni di voi hanno visto durante gli anni del suo splendore.
Fonte: Lostinbrianza.altervista.org